Quello che ogni mamma dovrebbe sapere: manovre di disostruzione pediatriche


Chi salva un bambino,
salva il mondo intero



Care mamme,
è un argomento sicuramente piuttosto triste, e di cui non si vorrebbe sentir parlare... eppure il soffocamento, subito dopo gli incidenti stradali, rappresenta la seconda causa di morte nei bambini tra gli 0 e i 4 anni.
I cibi più pericolosi sono rappresentati da caramelle, cioccolatini, carne non ben tagliata, acini d'uva; e tra gli oggetti perline, bottoni, monete...

Ricordo che ad uno dei corsi che ho frequentato, organizzato dalla Croce Rossa e superaffollato da mamme con le lacrime agli occhi, sull'onda emotiva del famoso caso di cronaca del piccolo presso Ikea, l'istruttore ci raccontava che per i bimbi può essere considerato come 'potenzialmente pericoloso' qualsiasi oggetto capace di passare attraverso la circonferenza di un rotolo di carta igienica.

Ad oggi, esistono tantissimi corsi promossi dalla Croce Rossa, o altri Enti no Profit che diffondono, anche a titolo gratuito, conoscenze sulle manovre salvavita.
E' indubbio che davanti ad un'emergenza, la paura potrebbe portare alla paralisi, ed è anche vero che senza pratica costante (come capita ovviamente ai volontari della Croce Rossa) non è facile mettere in campo le nozioni apprese, e soprattutto ricordarle nel tempo. Per questo, personalmente, oltre a studiarle, raccontarle a chiunque non ne sia a conoscenza, ogni anno cerco di rinnovare la pratica, grazie a questi corsi.
Oltre alle manovre di disostruzione, e rianimazione, vengono diffusi consigli pratici, che spesso sconfessano i modi di fare comuni: chi di voi non ha mai dato una pacca sulla spalla a qualcuno che tossiva, perché gli era andato qualcosa di traverso? Beh, non fatelo! Soprattutto con i bambini!
L'indicazione è di invitarli e incoraggiarli a tossire, null'altro! Con una nostra manovra potremmo compromettere la posizione dell'oggetto/cibo, che tuttavia, se il bimbo tossisce, è collocato in un modo che consenta all'aria di passare.

L'invito dunque, è quello d'informarvi e di fare informare chiunque si occupi del vostro bambino.
Di seguito, vi elenco le date dei corsi gratuiti organizzati dal Centro di Formazione Two Life:
-7 e 8 Luglio
-8 Settembre
-15 e 16 Settembre
Manovre di disostruzione pediatriche (senza rianimazione) della durata dì due ore.
Per info, sull'attività del Centro di Formazione, e sui corsi

In alternativa, il 25 Ottobre presso Explora, il Museo dei Bambini di Roma, dalle ore 10 alle ore 19:






Come si costruisce la personalità del bambino?! (seconda parte)

Dalla personalità del bambino.... a quella dell'adulto


Tornando a parlare di teoria dell'attaccamento (prima parte),  è stato dimostrato che gli stili di attaccamento infantile, che i ricercatori misuravano durante la Strange Situation, lungo un continuum evolutivo, si trasformano, da grandi, in modelli similari, che in un certo senso orientano il nostro modo di agire nelle relazioni.



Il bambino sicuro, dunque, diventerà un adulto sicuro, consapevole di essere degno, e di aver il diritto ad essere amato. Sarà una persona efficace nelle relazioni, impegnata, che cercherà un partner altrettanto adeguato, capace di condividere le proprie emozioni, di qualsiasi natura siano. Proprio come un tempo, la madre aveva fornito una base sicura, adesso sarà il partner il nuovo punto di partenza presso cui rifugiarsi, e da cui ripartire per esplorare il mondo circostante. Queste coppie sono capaci di sperimentare l'altro con fiducia e vicinanza affettiva.

Il bambino evitante, che durante la propria infanzia ha fatto esperienza di una madre rifiutante e sicuramente affatto responsiva alle proprie richieste, a livello inconsapevole ha costruito un modello di sé, come di persona indegna di essere amata, che debba far fede esclusivamente solo sulle proprie risorse. Ne conseguirà un adulto disimpegnato nelle relazioni, orientato all'autonomia personale, che rifugge e sostituisce l'investimento e la vicinanza emotiva (per evitare ulteriori delusioni) con accentuati bisogni di esplorazione.

I bambini ansiosi-ambivalenti, avendo ricevuto dalla propria madre risposte intrusive e imprevedibili, ed avendo sperimentato una limitata possibilità di esplorazione, manifestano un bisogno costante di mantenere la prossimità spaziale con la figura di riferimento. La voglia di esplorazione, vissuta come secondaria e minacciosa, è compromessa. Da adulto, vivrà un senso costante di allarme nella minaccia della separazione, il suo amore sarà sempre ossessivo e il suo odio travolgente. Così come le risposte imprevedibile materne, l'adulto ambivalente alternerà un'idea di sé positiva, e in quei momenti crederà di aver trovato un partner che lo ricambia come merita, ad una negativa, e allora, si sentirà vulnerabile, e vittima di una gelosia ossessiva e possessiva.

Le foto del cuore: Veronica Saolini



Da sempre, sono un'amante delle fotografie, capaci di imprimere nel tempo un'emozione, un ricordo, un attimo che non verrà più sempre uguale.
Sin da ragazzina, sfoglio con piacere i vecchi album, rivivendo oggi, quello che era stato allora. E attraverso quegli scatti, ritornano alla luce quei ricordi, che nella tua testa ci sono, ma che credevi perduti.
Adoro guardare le foto di mia madre da ragazza, i sorrisi di quando ero piccola e paffuta circondata dall'attenzione dei nonni, gli strambi (forse il termine 'inguardabile' sarebbe più adatto) look adolescenziali, gli amici perduti con il tempo, e quelli di lunga data, che ti accompagneranno per tutta la vita.
Anche mia figlia guarda con piacere le fotografie, e ascolta con gli occhi sgranati, le storie che le accompagnano... racconti più o meno romanzati, ma momenti di vita vissuta. Ha quasi distrutto l'album delle mie nozze, quello custodito a casa della nonna (l'album ufficiale è ben riposto nella valigia di pelle bianca, lontano dalla sue grinfiette!!)... Lei al matrimonio non c'era, ma guardando le foto, è un po' come se ci fosse stata. E il giorno della sua nascita, ovviamente non lo ricorda... Ma è sempre difficile staccarla da quelle foto, che la ritraggono in sala parto... ed è sempre difficile smettere di raccontarle la storia di quel giorno...

Per questo, e anche perché le foto sono belle... arredano una casa, la personalizzano, sono capaci di trasportarvi amore, e calore... mi sono messa alla ricerca di una fotografa, capace di immortalare 'quel momento'.

Ho iniziato nel 2010, quando aspettavamo Sofia. L'ho cercata a lungo... Ho navigato su Internet, cercato su siti, visto fotografie su fotografie. E' innegabile che esista un mondo attorno alle foto di neonati, e famiglie... I fotografi a Roma che sono specializzati nell'infanzia sono tanti, per di più donne (guarda caso!)...
Non ne capisco molto di tecnica fotografica, ma so riconoscere una foto quando è ben fatta! Ma so anche riconoscere quando arriva un'emozione... per questo, la ricerca è stata lunga e difficile...

Cercavo delle foto che, pur posate, ti avvolgessero in una sensazione di calda tenerezza.
...dopo tanto, ce l'ho fatta... Sono capitata per puro caso (come mi succede ogni volta che cerco qualcosa, senza esattamente saper come fare!) nel suo sito, ed è stato amore a prima vista!!

Lei si chiama Veronica, ed è una giovane mamma. Forse anche per questo, le sue sono foto d'amore: di neonati,  mamme, mamme e papà assieme... L'ho contattata per avere informazioni... E' stata estremamente disponibile, e cortese. L'ho contattata di nuovo, chiedendole consigli su cosa indossare, dove posare, quando posare... E' stata gentilissima, ascoltandomi pazientemente e rispondendo ad ogni mio interrogativo. Abbiamo concordato il servizio... In quel momento, il pacchetto aveva un prezzo speciale... Per qualche motivo (colpa mia!!), i tempi sono andati un po' lunghi...
Quando l'ho ricontattata, Veronica ha mantenuto fede agli accordi (seppur sono certa che non fosse tempo di "pacchetti speciali") con estrema correttezza. E questo, oltre ad aver confermato la mia scelta, ha anche spiegato cosa avessi visto nelle sue foto: trasparenza, autenticità...






Quando l'ho conosciuta, è stato amore immediato, così come lo era stato per i suoi scatti! Oltre alla professionalità (che da un professionista ti aspetti), è simpatica, allegra, dolce, paziente.... e ci sa davvero fare con i bambini! Anche con quelli che non stanno fermi, staccano i fiori dagli alberi, e si appendono alle tende. Quelli che non ti ascoltano e corrono intorno al lago a lanciare sassi contro i malcapitati cigni.
Anche quando io ero esausta, ed avrei scaraventato Tempestina chissà dove, lei era ancora lì, con il suo sorriso disarmante ad aspettare il momento giusto.

Temevo fosse stato un disastro totale! 
Non lo è stato! 
Amo quelle foto!! 
E credo di aver trovato la persona che continuerà a ritrarre i nostri momenti..














CONTACTS:
Web site: www.veronicasaolini.com
Facebook: www.facebook.com/VeronicaSaoliniPhotographer


Come si costruisce la personalità del bambino?! (prima parte)




Spesso, quando un piccolo nasce, e ancora prima, quando è nel grembo materno, ci poniamo mille domande su quello che sarà: avrà il mio carattere o quello del papà? Sarà socievole o introverso? Sarà un bimbo coccolone o sfuggirà gli abbracci?
Di certo, ormai è chiaro che il piccolo d'uomo non è una 'scatola vuota' da riempire. La psicologia dell'età evolutiva ci ha insegnato che esiste un giusto equilibrio tra natura e cultura... Quindi sì, è vero che ogni neonato nascerà con il proprio temperamento, ma è altrettanto vero che il contesto familiare (e più allargato) plasmerà ciò che lui diventerà...

A partire dagli anni Cinquanta, gli studi di John Bowlby, da cui deriva la teoria dell'attaccamento, (portata avanti ad Mary Ainsworth, Cassidy, Holmes ed altri) hanno rappresentato una pietra miliare nella psicologia evolutiva. In sintesi, cosa sostengono questi studiosi?

Sin dalla nascita, la ricerca della sicurezza e la protezione dai pericoli rappresentano un fattore chiave nelle relazioni umane. Secondo la Ainsworth (attraverso una procedura operazionalizzata e standardizzata, definita come Strange Situation), sin dai 10 ai 18 mesi è possibile identificare tre tipi differenti di attaccamento infantile: il bambino sicuro, il bambino evitante, e il bambino ambivalente.
I primi bambini, quando vengono separati dalla figura materna, mostrano un grado di angoscia, che tuttavia sono in grado di gestire, mostrandosi felice al ritorno del genitore, chiedendogli conforto e accudimento, per poi tornare tranquillamente a giocare.
I piccoli evitanti sembrano ignorare  l'allontanamento della madre, mostrando scarsa angoscia, e accolgono con il medesimo disinteresse il suo ritorno. Sembra che i bambini abbiano imparato ad adottare questa strategia in difesa alle pregresse esperienze di rifiuto materno.
I piccoli ambivalenti sono estremamente allarmati e angosciati nel momento della separazione materna, e non riescono a trovarne conforto neppure al suo ritorno, sembrano arrabbiati, piangono, e urlano ad ogni tentativo di rassicurazione. Ovviamente, questi stili di attaccamento, determineranno la personalità del bambino, che diventerà adulto (nella seconda parte del post, vedremo in che modo).
Ciò che emerge dagli studi sull'attaccamento, è che in questa sede mi sembra importante chiarire, è che lo stile di attaccamento genitoriale influenza lo stile del bambino! Non nasce un bambino evitante, ed uno ambivalente... Esiste una modalità relazionale che la madre (o il caregiver primario) ha sperimentato durante la propria infanzia, e che tenderà a ripresentare come modello di accudimento nei confronti del proprio figlio. Anche coloro che scelgono di comportarsi esattamente all'opposto di quanto abbiano fatto i propri genitori, beh, ne risultano comunque influenzati.
Le madri dei bambini sicuri, alla Strange Situation, si mostravano pronte e disponibili a fornire le richieste di conforto al piccolo; le mamme dei bambini evitanti apparivano distanti, controllanti, e poco sensibili alle richieste; mentre le mamme degli ambivalenti alternavano comportamenti incoerenti, confondendo il bambino (talvolta apparivano ansiose e iperprotettive, altre assenti e imprevedibili).
Mary Main sostiene che un adulto che, durante la propria infanzia abbia ricevuto un tipo di attaccamento sicuro, sia in grado di offrire al proprio bambino una "base sicura", riconoscendo i segnali del piccolo, e rispondendo in maniera sensibile ai suoi bisogni.

Allora tutto è perduto? Ovviamente no! Pur godendo, i Modelli Operativi Interni, di una certa stabilità nel corso della vita, esistono esperienze emozionali, nuove e correttive, come quella con uno psicoterapeuta, che possono costituire una base per modificare gli schemi che inducono a scelte disfunzionali.

Coccole e profumi di mamma con Le Pezze



Viaggio di ritorno Milano-Roma. Bimba duenne con lettore dvd. Vocine acute delle Winx in sottofondo, e la speranza di non disturbare troppo il malcapitato manager di fronte, impegnato in logorroiche conversazioni telefoniche. Bimba in pancia che sgambetta, ingombrante. Aria condizionata piuttosto fastidiosa... Ho portato un foulard per la piccola (a dire il vero, anche crackers, stickers, pennarelli, e un libro di favole)  ma niente per me. 
Il Freccia Rossa è veloce, ma mica tanto! Sono sempre tre ore di viaggio, da far passare, in un modo o nell'altro. Mi rassegno, e decido di leggere una di quelle riviste omaggio a disposizione dei viaggiatori. Sono sincera, non mi piacciono granché, ma devo accontentarmi...

Sfogliando tra pubblicità, interviste di dubbio interesse, ecco che l'occhio mi cade su una foto. Ritrae un maxi foulard, sembra di ottima fattura. Curato nei dettagli e nei materiali. Una stoffa con doppio tessuto, e dei piccoli e soffici pompom, che ne accarezzano tutto il perimetro. Mi soffermo, e decido di leggere. Questi foulard si chiamano Le Pezze. 


Raccontano una bella storia. Nascono da una antichissima e tenerissima idea: tramandare il profumo della mamma al bebè che nasce, accogliendolo al momento della nascita e accompagnandolo nel corso della sua infanzia, come una coperta di Linus.  


I foulard, quindi, sono stati appositamente creati per durare nel tempo... anche se dubito che la mamma decida di separarsene, e di vederseli trascinati in giro per la casa!! 


Sul sito, (Le Pezze) potrete trovare diversi articoli: 
- Le Pezze, appunto, l'iconico foulard, in dimensioni maxi, in tessuto doppiato, che vede da un lato felpa e dall'altro cotone, con due lati consecutivi di pompom. Durante l'inverno, vengono proposte anche delle limited edition, in cui il lato felpato è sostituito dal sofficissimo cashmere.
- Il Panierino, una pezza in miniatura, che si allaccia con un maxi bottone, da portare come chiccosa collana, o come bandana.
- Il Foularino, la classica pochette da taschino

Non poteva, ovviamente, mancare un'idea pensata per i più piccini: il Cuscinocane, un cane di pezza, che, questa volta sì, può essere trascinato in giro per la casa!!


Ho appena effettuato i miei acquisti... una Pezza per me (non per la bimba in arrivo... magari le consentirò di schiacciarci qualche pisolino), e un Panierino (con cui sicuramente farò più di un giro!!) per la mia amatissima duenne ...

Non vedo l'ora di scartare il pacco, e lasciarmi avvolgere dalla coccola di un tessuto pregiato...

Contacts:

Beemama nel quartiere Aurelio: meraviglioso negozietto di abitini, e giocattoli


A Roma, nel quartiere Aurelio, precisamente in via Baldo degli Ubaldi 24, si trova un meraviglioso negozietto dedicato ai più piccini, dove si respira un'aria particolarmente tenera. Non è il classico negozio in cui si affollano oggetti chiassosi e commerciali... piuttosto mi fa pensare ad una deliziosa boutique, in cui i capi sono scelti con attenzione e cura dalla proprietaria. Quando varcherete la soglia, vi troverete di fronte Livia e Irene, due ragazze cortesi, gentili, disponibili, che ti lasciano curiosare ed innamorare...

Questo gioiellino, aperto due anni fa, si chiama Beemama.... ed è stata un'autentica scoperta!!



Se ricercate per i vostri bambini, o per fare un regalo speciale, qualcosa che rifletta unicità, e ricercatezza del dettaglio, vi consiglio di farci un salto!! ... è questo il luogo in cui riuscirete a scovare quelle deliziose griffes di nicchia, che, spesso si trovano solo in rete. 

Tra i marchi di abbigliamento troverete: Boboli, e Popolini ma anche prodotti artigianali La Casa dei Bottoni!



Nella puericultura: le sofficissime mussole in lino o bambù di Aden&Anais, Minene, Nikidom, Buble Family.
Una particolare attenzione è dedicata anche alle fasce (consigliatissime dalle ostetriche, e dalle 'già mamme' che si sono spaccate la schiena senza: Boba, Danpete, Neobulle, Moby e Hoppetiz.


Giocattoli: Liliputiens, Janod, Moulin Roty, e altri che si rinnovano a rotazione come Oksar&Ellen, Battat, Ludi, Seedling, Egmont, 4emme, Apunt.

Tra i complementi: i favolosi stickers Lilipinso, Walplus, Poissone Bulle, e scritte artigianali con i nomi dei vostri bambini, linea gioielli di Silvia Betti Ispirational Art




Oltre a questo, c'è dell'altro... 

Il Beemama organizza degli incontri gratuiti rivolti a tutte le mamme su tematiche specifiche, concentrati soprattutto nei mesi invernali, quali ad esempio: corsi sul portamento della dott.ssa Manuela Tomassetti, 'I racconti di pancia' rivolti alle pancine in attesa, prime letture e laboratori di Francesca Tamberlani, laboratori creativi di biglietti pop-up o maschere di Carnevale, corsi di disostruzione delle vie aeree della Salvamento Academy... (potete iscrivervi alla loro newsletter per essere avvisate in tempo utile).

Adoro gli spazi, come questo, in cui si possa coniugare lo shopping, ad esigenze informative... luoghi di scambio, d'incontri e di confronti... luoghi in cui le mamme possono fare quattro chiacchiere, e i bambini possono  divertirsi con qualche laboratorio pensato per loro.

...Chissà che non proponga un incontro a tema a Livia e Irene, proprio rivolto alle neomamme!!!


Questi sono i riferimenti: 

Il legame fisico tra mamma e bambino, raccontato dalle scimmie



A proposito, del legame tra mamma e bambino, mi piacerebbe citare uno studio, in merito alla teoria dell'attaccamento, secondo il quale, si evince chiaramente che il legame affettivo non passa soltanto attraverso il latte. Questo non tanto per criticare i sostenitori dell'allattamento al seno, quanto per rincuorare quelle mamme che, per un motivo o per un altro, hanno dovuto ripiegare, o voluto scegliere il latte artificiale.
Con la convinzione evoluzionistica che il cucciolo umano si comporti come loro, i coniugi Harlow hanno voluto osservare come i piccoli di macaco reagissero alla separazione dalla loro mamma. Le piccole scimmiette sono state separate dalla figura di riferimento, ed allevate con due fantocci (che riproducevano il viso e il corpo della scimmia), che avevano sempre a disposizione nella gabbia. La prima sagoma erogava latte tramite un biberon, la seconda sagoma non erogava cibo, ma aveva una consistenza più soffice e morbida.
Indovinate cosa hanno preferito i piccoli macaco?!? ...La scimmia soffice, che abbracciavano, accarezzavano in cerca di una sintonizzazione e un contenimento affettivo, che, ovviamente, non potevano ottenere. Il fantoccio che erogava latte era ricercato esclusivamente per soddisfare l'esigenza della fame.
Il video dell'esperimento è davvero commovente:



Dopo qualche settimana, le scimmie apparvero tristi e spaurite, a causa della totale assenza del contatto fisico e degli sguardi con la propria madre.
...i nostri cuccioli, proprio come le scimmiette, hanno bisogno di essere abbracciati, coccolati, di annusare la pelle della loro mamma, e di poter raggiungere i suoi occhi, ed essere ricambiati nello sguardo e nei sorrisi.
E tutto questo, si può, (e si deve!) fare lo stesso, anche se sostituiamo il biberon al seno! Ricordiamoci che una mamma depressa, o stressata fa ben più danni di un latte in polvere!!!

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